Qualche giorno fa ho letto sui social un termine provocatorio: la ‘cibopatia’. Esiste?
Forse non abbiamo diffuso questo termine, ma possiamo essere ‘malati di cibo’.
Mangiamo per necessità, ma spesso per noia o per dimenticare qualcosa.
E’ sempre complesso nella nostra società parlare di alimentazione equilibrata, eppure la nostra salute parte da lì, parte dalla nostra tavola.
«Lascia che il cibo sia la tua medicina» diceva Ippocrate, il primo medico e Naturopata della storia.
Esiste uno straordinario equilibrio tra gli ormoni, i recettori, i sistemi e gli organi del nostro corpo. Come in un’orchestra, tutto è in armonia finché ognuno svolge il ruolo per cui è preposto, con concentrazione e utilizzando lo strumento che sa suonare.
Quando questa perfezione si altera, perché assumiamo alimenti ‘sintetici’ -non naturali- o mangiamo tanto di più rispetto al nostro fabbisogno (nel nostro esempio, perché decidiamo di suonare uno strumento che non sappiamo suonare oppure aggiungiamo a caso elementi nuovi nell’orchestra), la perfezione iniziale inizia ad alterarsi.
Se cambiamo la nostra alimentazione iniziando a mangiare cibi privi di vitalità oppure cibi raffinati, si altera il nostro equilibrio ormonale e chiaramente, di conseguenza, il nostro umore e le nostre emozioni.*
Se poi ci troviamo con una costituzione (un ‘terreno’ secondo i principi della Naturopatia) predisposto a certi tipi di alterazione, il sintomo (la malattia) si fa strada.
La Serotonina e la Dopamina sono due preziose sostanze messe in circolo dal nostro organismo e se questa regolazione viene modificata per svariati motivi (per alimentazione errata e/o attitudine mentale alterata), ecco comparire l’alterazione dell’umore, del senso di sazietà ecc.
E allora che cosa possiamo fare per ripristinare un ciclo virtuoso?
Prendersi cura di sé,
Prendersi cura di sé,
Prendersi cura di sé.
Prenderci cura delle nostre emozioni e dei nostri pensieri.
Li indico come prima opzione perchè influenzano tutti i passaggi successivi.
Curare l’Alimentazione:
Vegetali a volontà (crudi e cotti), alimenti di Stagione (e vedremo perché), Cereali Integrali (il riso è un ottimo cereale così come il farro, in alcuni casi può andare bene anche la pasta integrale), proteine (maggiormente di origine vegetale), pesce, uova e per chi lo desidera, anche una quantità di carne settimanale (meglio se carne bianca). Poi la frutta, una certa quantità di semi e frutta a guscio.
Alimenti vitali e freschi.
Non eccedere nelle quantità.
Questo è fondamentale.
Naturalmente, queste sono indicazioni di equilibrio alimentare che vanno bene in generale. Le situazioni particolari (anche in presenza di intolleranze), vanno trattate singolarmente e con competenza.
Fare attività fisica 3-4 volte la settimana
(la indico per ultima, perché è un’attitudine che tutti ormai dovremo conoscere).
*Per chi vuole approfondire:
Nel nostro cervello, in particolare nell’ipotalamo, risiedono il centro della fame e quello della sazietà che possono essere attivati o inibiti a seconda della prevalenza di certi neurotrasmettitori che a loro volta giungono un centro di raccolta di tutte le informazioni alimentari provenienti dall’alto (cervello) e dal basso (sistema digestivo), situato nella parte inferiore del tronco dell’encefalo.
Il centro della fame può essere attivato anche dalla dopamina neurotrasmettitore prodotto in condizioni di stress, oppure dal neuropeptide Y, un altro potentissimo stimolatore della fame, caratterizzato da una predilezione per gli zuccheri. La serotonina è invece il neurotrasmettitore della sazietà, in particolare sazietà da carboidrati. I livelli elevati di serotonina inibiscono il neuropeptide Y, riducendo il desiderio di zuccheri e viceversa.
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