In un momento così particolare della nostra esistenza siamo invitati a fermarci, a ritornare al qui ed ora, a metterci in ascolto di noi e dello spazio intorno a noi.
Ci viene richiesto un attimo di attenzione verso le più piccole cose, che ci sono sfuggite di mano, che racchiudono immensi doni e ricchezze.
Ci viene rivolto un invito a rallentare, a soffermarci sui particolari di cui e’ ricca la vita, a incarnarli, a prendercene cura. E se riusciamo a coglierlo, questo invito, ci troveremo in compagnia di nuovi alleati che si prenderanno, a loro volta, cura di noi.
La natura e’ la mia cura da sempre e, vivendo in campagna, vado spesso a camminare nel bosco. Il bosco mi ha insegnato tanto e ho imparato che ci sono rituali da compiere perché io e lui possiamo dialogare con più facilità. Ho appreso l’arte di fare attenzione ai dettagli, ai particolari che curano.Entro nel bosco in silenzio, in punta di piedi e chiedo il permesso perché in questo modo sento di rispettare la sacralità dei luoghi che mi accoglieranno.
E poi rallento, il mio passo, il respiro, i miei pensieri, il battito del cuore che si sintonizza con il battito della terra.E accade qualcosa di magico, i miei sensi si accendono e il bosco, entra in risonanza con me e mi parla attraverso un raggio di sole, un uccellino che canta, un alito di vento che accarezza il mio volto, una bacca colorata, una foglia ingiallita che cade dall’alto, un sasso a forma di cuore. E nasce una dolcissima danza in cui il bosco mi prende per mano e si prende cura di me. La natura e’ accogliente, non giudica, ci sostiene, ci guarisce e ha a cuore il nostro bene.Si prende cura di noi come una madre fa con i propri figli e noi non possiamo che ricambiarla prendendoci cura di ogni suo più piccolo essere.
Che sia un tempo sacro di cura per tutti noi!